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Lotta ai tumori. Parola d'ordine: prevenzione
Luglio 13, 2022

Lotta ai tumori. Parola d’ordine: prevenzione.
I tumori sono definiti “il male del secolo”. Ne sentiamo spesso parlare, assieme al fatto che è importantissimo fare prevenzione. Ma come si fa, veramente, prevenzione?
Ne ho parlato con il Dott. Gianluca Vanni, Ricercatore presso l’Università di Roma Tor Vergata, chirurgo senologo.
Spieghiamo a chi ci legge, innanzitutto, che cosa significa fare “prevenzione”.

“Iniziamo con il dire che i tumori sono una patologia estremamente comune al giorno d’oggi. La migliore strategia che abbiamo per combatterli è quella della prevenzione.
Essa si divide in due tipi: la prevenzione primaria, che è quella che va a ridurre, o eliminare dove possibile, i fattori di rischio che spesso sono legati astili di vita scorretti. Ad esempio, il fumo, l’alcol, una alimentazione non equilibrata o poca attività fisica, possono incidere in maniera significativa sul rischio di ammalarsi. Di fatto, le armi più incisive sono quindi in mano ad ognuno di noi.
Poi abbiamo un secondo tipo di prevenzione, che è quella secondaria. Questa è legata ai controlli periodici e agli screening specialistici in grado di fare diagnosi precoce”.
In un approccio Life Course, quanto è importante fare prevenzione e quindi intervenire tempestivamente?
“In linea generale, come ho detto, la prevenzione primaria è legata strettamente ad uno stile di vita corretto e alle scelte che facciamo quotidianamente eliminando quei fattori di rischio legati ad una vita non sana.
Per quanto riguarda la prevenzione secondaria, di cui parlavamo prima, è quella che ci permette fare diagnosi precoce. Ad esempio, fare controlli senologici con cadenza regolare e con professionisti esperti, ci permette di arrivare con più facilità ad un’eventuale diagnosi precocemente. In alcuni casi anche un piccolo intervento chirurgico in regime di day hospital con la paziente sveglia può essere risolutivo”.

Lotta ai tumori. Parola d’ordine: prevenzione
Che impatto ha avuto il Covid-19 nella prevenzione secondaria?
“In questi due anni abbiamo vissuto un rallentamento diagnostico delle patologie, trovandoci talvolta davanti a quadri clinici avanzati. Questo è accaduto, sia perché per un periodo sono state rallentate le campagne di screening – soprattutto nella prima ondata covid – sia perché molta gente ha avuto il timore di avvicinarsi alle strutture sanitarie per la paura di contrarre il virus.
Questo ritardo diagnostico ha comportato in alcuni casi una diagnosi più tardiva, che si è tradotta in percorsi di cura più lunghi e invasivi, sia da un punto di vista medico che chirurgico. Queste difficoltà sono state trasformate in opportunità, abbiamo pensato anche percorsi clinici più snelli e personalizzati per garantire standard di cura adeguati anche nel periodo covid”.
Un consiglio, in parole semplici, per fare oggi una corretta prevenzione.
“Dobbiamo cercare di avere uno stile di vita il più salutare possibile, senza ovviamente privarsi necessariamente di tutto. Il messaggio che vorrei lanciare a tutti i lettori è quello di aderire ai controlli specialistici in modo periodico e sempre con personale specializzato e qualificato.
La diagnosi precoce ci permette di combattere nel modo migliore i tumori”.
Lotta ai tumori. Parola d’ordine: prevenzione

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